mercoledì 13 aprile 2011

Perline


Quella donna è molto fortunata, non riesce neanche a muovere il collo.

Suo padre e suo marito dovevano avere molto bestiame da scambiare per ottenere perline di vetro.

Un uomo ha recentemente scambiato dieci capre, tre dromedari ed otto capi di bestiame per ottenere la quantità di perline necessaria per ornare il collo delle sue tre mogli.

Anche i padri decorano il collo delle loro figlie, sarà poi il futuro marito, versando il prezzo della sposa, a far "rientrare" il padre dell'investimento anticipato.

Del resto una donna senza collane è brutta, fa ridere, sembra un cane più che una persona.

L'orgoglio femminile turkana è tutto riposto nelle perline, simbolo della relazione con un uomo che ha avuto successo nella gestione del sistema di produzione.

Akiru non ha molte collane. Quest'oggi ha rinunciato alla propria porzione di latte, lo ha messo in un contenitore ed ha camminato parecchie ore per recarsi al duka (piccolo emporio gestito prevalentemente da Somali) dove ha potuto scambiare il suo latte per qualche perlina ed altri materiali che le serviranno per confezionarsi altri decori, deve trovare marito.

Le perline ottenute con lo scambio sono poche, sono infatti divenute molto più care (e rare) da quando il governo ha scoraggiato l'importazione di perline dalla Boemia per ostacolarne la vendita ai Turkana. E' la strategia scelta per condurli sulla via della civilizzazione (e loro si difendono producendo perline con gli scarti di vetro oppure utilizzando altri materiali).


Lo scorso anno, alla morte del padre di Akiru sono seguite, nel giro di breve tempo, anche quelle dei due fratelli più grandi. Sono stati decessi improvvisi dovuti a diarrea, regolamenti di conti (probabilmente un raid Pokot) ed alla puntura di uno scorpione. Quando anche una nipotina è morta, Akiru si è mozzata la parte superiore dell'orecchio. Una mutilazione volontaria per placare le sventure che si sono abbattute sulla sua famiglia, una richiesta di clemenza alle potenze invisibili, una supplica.

Probabilmente visiterà anche un emuron che le confezionerà degli amuleti da appendere alle sue collane, per ottenere maggiore protezione. E allora il suo collo racconterà anche della visita fatta al guaritore, oltre a comunicare, attraverso i colori e la disposizione delle file di perline, la sua provenienza, il suo gruppo di appartenenza, il suo status sociale, ma anche se è sposata oppure no, se ha figli e quanti di loro sono stati iniziati.

Una storia personale e sociale legata al collo che i bimbi turkana, appesi alla schiena della mamma, iniziano a conoscere fin da subito, durante le lunghe camminate che attraversano il nulla.

[Parlando con Akiru, il suo nome significa "la stagione delle pioggie" in lingua turkana, grazie alla traduzione di John che nel frattempo beve la chang'aa, una birra locale in cui viene fatto fermentare di tutto, ma proprio tutto tutto. Anch'io ne sorseggio un po', dissimulando poca sete, ne pagherò le conseguenze il giorno seguente. Accanto, due anziane signore passano del grasso su file di perline per prevenire la comparsa di pidocchi una volta indossate al collo, le perline non ancora ingrassate rilucono di un mondo perduto]

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