giovedì 30 dicembre 2010

Educazione

La scuola di Gazi e' colorata. E' stata costruita grazie ad un progetto belga che si e' occupato anche della realizzazione di un pozzo. La facciata della scuola e' piena di disegni didattici: piante, animali, oggetti disegnati su tutta la lunghezza della parete esterna.

In fondo, sulla destra, sono rappresentati i cinque pilastri dell'Islam (testimonianza di fede, preghiera rituale, digiuno, elemosina e pellegrinaggio). Dall'altra parte, sulla sinistra, nell'angolo in alto campeggia un grosso maiale. Un paffuto suino con gli sci ai piedi e i relativi bastoncini, vestito con sciarpa, paraorecchie e giacca a vento.

A parte qualche rara eccezione gli altri disegni non hanno alcuna attinenza con il contesto culturale locale. C'è anche il disegno di una bocca aperta con i nomi di tutti i denti ed uno spazzolino con dentifricio che invita ad una igiene orale periodica. Il disegno non è però così realistico se paragonato alle dentature pressoché perfette dei bimbi africani.

Mwatime dice di non averci mai fatto caso, neanche al maiale ed al suo abbigliamento, per lei sono soltanto decori senza alcun senso. E se gli alunni non ricordano semplici nozioni come "o" di "orso" allora vorrà forse dire che gli africani hanno dei problemi di apprendimento e debbono essere aiutati.

[da una conversazione con Mwatime, Digo, maestra nell’asilo locale di Gazi]

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