mercoledì 5 gennaio 2011

Degli oggetti e dei significati


L'esperienza dovrebbe insegnare ad evitare le domande dirette per sapere il nome o la funzione di oggetti a noi sconosciuti. Il rischio, oltre a possibili e frequenti fraintendimenti, e' quello di ricevere per risposta una presa in giro oppure direttamente un insulto.

I musei potrebbero ancora contenere oggetti la cui traduzione del nome a loro attribuito può voler dire in lingue sconosciute stupido, curioso, girovago o altro. Altri fraintendimenti possono riguardare i significati. I viaggiatori che visitano la costa keniota vogliono spesso acquistare un "kikango" ovvero un antenato (raffigurato da una scultura in legno allungata e sottile).

Il fatto e' che per i locali Mijikenda "Giriama" e "Digo" il kikango non e' una scultura che rappresenta l'antenato, ma e' l'antenato stesso! Così quando si sentono chiedere il prezzo di un kikango si domandano perché uno sconosciuto voglia acquistare suo nonno.

Poi, più prosaicamente vendono loro alcune sculture prodotte in serie, domandandosi comunque perché quegli stranieri vadano in giro dicendo di aver acquistato un kikango, quello non e' un kikango!

[Dopo essermi preso del curioso domandando il nome di una vecchia trappola per pesci e da una chiacchierata rivelatrice e consolatoria con Kazy, Giriama].

Nessun commento:

Posta un commento